Figura chiave dell’arte della seconda metà del ventesimo secolo, il lavoro di ORLAN si concentra sull’identità e sul suo corpo di donna: una mostra la celebra a Les Abattoirs.
“Manifeste ORLAN. Corps et sculptures”, è il titolo di una grande retrospettiva che ripercorre la carriera di ORLAN dagli anni sessanta ad oggi, presso Les Abattoirs, Musée – Frac Occitanie Toulouse fino al 28 agosto. Ideata in collaborazione con l’artista, curata da Julie Crenn, storica dell’arte e curatrice indipendente, e da Annabelle Ténèze, direttrice del museo tolosino, la mostra punta soprattutto sulla produzione scultorea, si va dunque dai drappeggi alla scultura robotica. ORLAN – scritto rigorosamente con lettere maiuscole – è meglio conosciuta come performer che come scultrice, per cui la proposta tolosina è un’ottima occasione per scoprire i molteplici aspetti di questa creatrice poliedrica. Il percorso espositivo presenta un centinaio di opere lungo sette sezioni come Corps-Sculptures, Inter-Actions, Musée ORLAN, Hybridations o Performances Chirurgicales.
Figura chiave dell’arte della seconda metà del ventesimo secolo, il lavoro di ORLAN si concentra sull’identità e sul suo corpo di donna. Plastico, malleabile e mutevole, il corpo dell’artista francese rivela senza fronzoli le pressioni socio-politico-religiose esercitate sulle donne negli ultimi 50 anni. “È la spina dorsale di tutto il mio lavoro, mettere in discussione la nostra società in relazione al corpo e in relazione allo status del corpo nella nostra società” Dichiara ORLAN. Icona dell’arte femminista, anti-formalista e anti-conformista, l’artista fece scandalo durante la quarta edizione della FIAC. Siamo nel 1977 quando irrompe, senza invito, al Grand Palais di Parigi con Le Baiser de l’Artiste, una performance in cui offre un bacio ai visitatori per 5 franchi. Continua a leggere su Exibart