Evento clou della stagione culturale parigina, la mostra dei tesori del Museo di Capodimonte al Louvre apre un dialogo serrato tra prestigiose collezioni di grandi maestri della storia dell’arte.
“Naples à Paris. Le Louvre invite le musée de Capodimonte” è un evento inedito che mette in dialogo due grandi collezioni europee con capolavori della pittura italiana dal XV al XVII secolo, ceramiche pregiate e cartoni unici, in un allestimento innovativo, fino all’8 gennaio 2024. Il Louvre di Parigi e il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli sono uniti in un progetto comune per mettere in evidenza percorsi di grandi artisti come Caravaggio o Jusepe de Ribera, ma anche per colmare alcune lacune del museo parigino con opere del Parmigianino e del Masaccio.
La Grande galerie, la Salle de la Chapelle e la Salle de l’horloge, accolgono una settantina di capolavori del museo partenopeo, si va dai grandi maestri dell’arte italiana, alle ceramiche della collezione Farnese, fino agli splendidi cartoni di Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio per opere destinate al Vaticano. Lunga 450 metri e larga 13, la Grande galerie, insieme agli attigui Salon carré e la Salle Rosa accolgono 32 opere del museo napoletano, come la Crocifissione (1426) del Masaccio in dialogo con opere di Masolino da Panicale del museo parigino, che danno il via alla mostra.
Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1615-1618. Olio su tela, 192 x 264 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte © Luciano Romano.
Le opere si susseguono in un ricco dialogo, fra sacro e profano, stravolgendo l’abituale percorso sull’arte italiana per una nuova lettura della sua storia. Jusepe de Ribera è sempre stato nella sezione spagnola del Louvre, mentre ora viene presentato come un gran maestro del barocco napoletano. Il visitatore scopre che l’espressione figurativa di questo movimento artistico cambia da un centro culturale all’altro, sicché il barocco romano è molto diverso da quello napoletano. Quest’ultimo è rappresentato qui da due nature morte, una di Giuseppe Recco, l’altra di Giuseppe Ruoppolo e Abraham Brueghel, al loro centro si erige la Madonna del Rosario o Del Baldacchino (1685), magnifica realizzazione di Luca Giordano, uno dei più brillanti pittori del Seicento e discepolo di Jusepe de Ribera. Di Colantonio è presente il magnifico San Girolamo nello studio, che illustra a pieno titolo l’ambiente artistico napoletano nel quindicesimo secolo. Seguono Sant’Agata (olio su tela, 1637-1640) di Francesco Guarino, e San Nicola in estasi (olio su tela, 1653) di Mattia Preti. Continua a leggere su Exibart