Storie ancestrali nel contemporaneo: 63 artisti alla Fondazione Opale, in Svizzera

Le opere di 63 artisti aborigeni e internazionali in un dialogo tra le stelle: report dall’onirica mostra negli spazi della Fondazione Opale a Lens/Crans-Montana, in Svizzera?

Fondation Opale Lens 4 juin 2019 (OLIVIER MAIRE)

La Fondazione Opale invita il salone artgenève a dialogare lungo Interstellaire, un percorso onirico e singolare che accoglie dipinti, installazioni, sculture, fotografie e video di 63 artisti aborigeni e internazionali contemporanei, fino al 12 novembre a Lens/Crans-Montana in Svizzera. Le creazioni di Lucio Fontana, Wolfgang TillmansCarla Accardi, Leandro ErlichPhilippe DecrauzatJean-Marc Bustamante, Not Vital, Alicja Kwade o Sam Falls proposti da artgenève si confrontano con quelle di Emily Kame Kngwarreye, Michael Nelson Jagamara o Ganbilpil White Ganyidjinu della magnifica collezione Bérengère Primat, dedicata all’arte aborigena. Tematica della mostra? Noi e l’universo. Un rapporto vitale per alcuni, arcaico per altri, di cui Interstellaire ci mette a parte, in un fruttuoso scambio tra culture lontane geograficamente ma prossime nella visione cosmica della vita.

Interstellaire, veduta della mostra, Fondazione Opale, Crédit photo : © Fondation Opale, Yorick Chassigneux

Siamo nel 1971, quando nasce ufficialmente la pittura aborigena prodotta su supporti trasportabili come tele, sculture o oggettistica varia, ciò che ha restituito nel tempo una sorta di archivio culturale e umano attraverso opere dai colori vibranti come bicromatiche. Punto d’incontro tra la mitologia greca e aborigena è il cielo notturno, che riflette tracce ancestrali di leggende che accomunano miti di ogni luogo, cristallizzate nell’antica costellazione di Orione e delle Pleiadi.

Interstellaire, veduta della mostra, Fondazione Opale, Crédit photo : © Fondation Opale, Yorick Chassigneux

La saga aborigena narra di Sette Sorelle, trasformate poi in astri, che attraversano i deserti australiani per fuggire con maestria alle angherie di Nyiru, uno stregone bramoso che le perseguita senza sosta; così come Orione con le Pleiadi, le sette ancelle di Diana, che la pietà di Zeus tramuta in stelle. Metamorfosi, danze che cancellano tracce di passaggio, buche scavate per trovare acqua o animali di cui cibarsi, sono vicende che celebrano la determinazione di sette donne con musiche e canti di diverse popolazioni del posto.Continua a leggere su Exibart

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