Il made in Italy approda in Francia, con la prima di Mercanteinfiera

A settembre, Fiere di Parma presenta la prima edizione di Mercanteinfiera a Parigi: 250 espositori pere esplorare il Made in Italy. Ne parliamo con l’ Exhibition Director Ilaria Dazzi.

Fiere di Parma presenta la prima edizione di Mercanteinfiera a Parigi, dal 6 al 10 settembre con oltre 250 espositori presso il centro espositivo Paris Expo Porte de Versailles, tra i più grandi d’Europa. Il paradiso dei cacciatori di affari e dei collezionisti apre con antiquariato, vintage, modernariato, design d’autore e oggettistica di pregio di epoche e stili diversi. Fiere di Parma si associa a Proantic – rinomata piattaforma francese di vendita online dedicata agli antiquari professionisti – che mette a disposizione le proprie risorse per la promozione di Mercanteinfiera à Paris.

Appuntamento imperdibile con l’arte e la storia e con oltre 40 anni di esistenza, la fiera italiana ha tutte le carte in regola per realizzare questo progetto superbo. La Francia è un paese di grandi collezionisti e con un mercato fiorente, ma nel giro di pochi anni ha visto sparire importanti appuntamenti con l’antiquariato, vedi la Foire de la Bastille. Ricordiamo che l’ultima edizione di Mercanteinfiera ha accolto mille espositori su 40mila mq, circa sessantamila visitatori e un pubblico eterogeneo proveniente anche da Australia, Israele e Cina.

Per saperne di più di questo appuntamento a Parigi, abbiamo parlato con Ilaria Dazzi, Exhibition Director di Mercanteinfiera.

A settembre approdate a Parigi. Qual è il vostro obiettivo?

«Siamo in una location completamente diversa ed è una prima esperienza, quindi se arriviamo a 5mila visitatori siamo contenti. È comunque un’occasione culturale per i visitatori francofoni e rappresenta certo un nuovo mercato per gli espositori italiani».

Che tipo di pubblico aspettate?

«Di certo francofono, penso alla Francia, ma anche al Belgio e alla Svizzera. Inoltre, in concomitanza c’è Maison et Objet, un grande evento francese dedicato all’interior design, che può portarci un pubblico internazionale con un interesse per il nostro mercato». Continua a leggere su Exibart

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