I paesaggi onirici di Tatiana Trouvé, al Pompidou

Disegni bizzarri e misteriosi, serie inedite o più conosciute e opere realizzate durante il primo confinamento: l’atlante « disorientante » di Tatiana Trouvé è in scena a Parigi

Tatiana Trouvé, Le grand atlas de la désorientation – vista della mostra, Courtesy Centre Pompidou, MNAM CCI, ph. Bertrand Prevost

Tatiana Trouvé presenta “Le grand atlas de la désorientation” presso la Galleria 3 del Centre Pompidou di Parigi fino al 22 agosto. La mostra accoglie, su ottocento metriquadrati, sia inediti che serie conosciute di disegni di grande e medio formato come The Great Atlas of Disorientation, Remanence, Les Dessouvenus e Intranquillity, ma anche The Guardian, le note sedie in marmo, bronzo, onice e rame, traboccanti di oggetti personali di custodi di museo assenti. I disegni sono dappertutto, appesi alle pareti, o sospesi al soffitto come per tracciare un labirinto per il pubblico, altri sul pavimento invece restituiscono percorsi bizzarri e misteriosi, si va dagli spostamenti dei branchi di lupi ai sogni degli aborigeni, e via dicendo.

Lunghe tende chiare fanno da contorno allo spazio espositivo, coprendo in parte una vetrina le cui opere, come la serie Notes on Sculpture, sono visibili solo dall’esterno dell’edificio. L’elemento architettonico, che ritroviamo nei disegni come nella mise en espace realizzata direttamente dall’artista, rinvia a uno stato mentale in cui smarrirsi per ritrovarsi in seguito. Il percorso principia con Da marzo a maggio (2020), una serie di cinquantasei disegni, ognuno dei quali riporta la prima pagina di 34 quotidiani internazionali come Il Corriere della sera, The New York Times, El País, The Times of India o The Guardian pubblicata durante il primo confinamento. Inizia con Libération del 14 e 15 marzo che apre con il titolo Le jour d’avant, e termina con Retour à l’anormal dell’11 maggio del medesimo quotidiano francese. Ogni prima pagina fa da supporto a disegni diversi che si confondono con foto, immagini e parole pubblicate, creando legami espliciti a volte velati, tra realtà e visione, tra mondo interno ed esterno. L’artista tocca a una moltitudine di materiali: per i disegni si va dalle matite colorate, alla candeggina e al rame su carta montata su tela. Continua a leggere su Exibart


Tatiana Trouvé, Le grand atlas de la désorientation – vista della mostra, Courtesy Centre Pompidou, MNAM CCI, ph. Bertrand Prevost

Author: livia de leoni

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