L’intervista/ Lubaina Himid

PER NON ESSERE INVISIBILI
La storia dell’umanità e della schiavitù, secondo la prima artista di colore vincitrice del Turner Prize.


Lubaina Himid
, vincitrice del Turner Prize 2017, quest’anno è arrivata per la prima volta in Francia con una personale dal titolo “Gifts to Kings”, a cura di Sandra Patron, al Musée régional d’art contemporain di Sérignan, sulla scia di tre mostre tutte british presentate lo scorso anno allo Spike Island a Bristol, al Modern Art a Oxford e al Nottingham Contemporary. Artista, teorica dell’arte, curatrice e professoressa d’Arte Contemporanea presso la Central Lancashire University (UCLan), protagonista anche dell’ultima Biennale di Berlino, Lubaina Himid è prima di tutto una persona con valori ben definiti che crede nel cambiamento sociale e nel dialogo tra comunità diverse. Classe 1954, nata in Tanzania, da padre comoriano e madre inglese, arriva a Londra da bambina, dove studia scenografia al Wimbledon College of Art, prima di ottenere un master in Storia Culturale presso il Royal College of Art con una tesi intitolata “Young Black Artists in Britain Today”. Continua a leggere su Exibart

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