Intervista a Cécile Debray. Cultura al buio in Francia.

Prospettive e aspettative dalla Francia: parla Cécile Debray, direttrice dell’Orangerie. Che ricorda: « Abbiamo il dovere di restare garanti di una storia dell’arte che deve essere trasmessa alle nuove generazioni ».

Situato nel cuore di Parigi all’interno del giardino delle Tuileries, il Musée de l’Orangerie nasce nel 1927 in occasione dell’installazione dell’eccezionale serie delle Ninfee di Claude Monet. Accoglierà in seguito la Collezione Jean Walter – Paul Guillaume che vede opere di Paul Cézanne, Marie Laurencin, Henri Matisse, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, Chaïm Soutine, Kees van Dongen, per citarne solo alcuni. L’istituzione, la cui frequenza supera la soglia di un milione di visitatori all’anno, ha rinnovato nel tempo gli spazi per renderli più modulabili e luminosi, e per rispondere meglio alla sua politica espositiva. Accoglie inoltre The Good-bye Door (1967) di Joan Mitchell, un polittico di una delle più grandi astrattiste statunitensi, in perfetto dialogo con le Ninfee questo collega i due livelli del museo. Diretto dal 2017 da Cécile Debray, curatrice e storica dell’arte, dal 2008 al 2017 è stata curatrice capo del patrimonio, responsabile delle collezioni moderne del Musée national d’Art moderne-Centre Pompidou. Continua leggere su Exibart

Author: livia de leoni

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