Nuove estetiche dell’arte che emerge

Al Palais de Tokyo di Parigi una serie di mostre, collettive e personali, installazioni e opere per raccontare l’arte emergente extra europea, di « Sei continenti e più »

Maxwell Alexandre, New Power

Sorprendente “Cinéma Tricontinental”, titolo della prima retrospettiva consacrata a Sarah Maldoror (1929-2020), nota attivista e pioniera del cinema panafricano. Questa regista cinematografica e teatrale francese di origine della Guadalupa, è stata assistente in La battaglia di Algeri (1966) di Gillo Pontecorvo. Storie e società diverse si confrontano sul tema delle lotte per le libertà passando per Parigi, Mosca, Conakry, Algeri, Fort-de-France e Saint-Denis. Il filo conduttore delle opere di Maldoror – una quarantina di film in totale – è l’antirazzismo che si rivela attraverso storie intrise di passioni e di ingiustizie a sfondo sociale. Ogni estratto di film qui presentato è corredato da un’ampia documentazione, che mostra altresì le grandi difficoltà economiche incontrate per la loro realizzazione. L’Angola è un paese molto presente nell’opera di Maldoror, e non a caso. Infatti, il suo compagno di vita era lo scrittore e politico Mário Pinto de Andrade, cofondatore del Movimento per la Liberazione dell’Angola, e con il quale ha partecipato ai movimenti di decolonizzazione africani in Algeria, Guinea e Guinea-Bissau. Proiettati su schermi mobili, riuniti in un’unica sala questi restituiscono una scenografia in continuo movimento e dalle prospettive lineari, in cui si può visionare il suo film d’esordio Monangambeee (1969, 16mm, sonoro, 14 min 28 sec.), prodotto dal Fronte di liberazione nazionale, Algeria, sette anni dall’indipendenza. Continua a leggere su Exibart

Jonathan Jones, al Palais de Tokyo

Author: livia de leoni

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